Il gioco d’azzardo patologico (o gambling patologico) è un disturbo psichiatrico emergente che recentemente ha acquisito molta attenzione per via della sua crescente diffusione e delle devastanti conseguenze personali, familiari e sociali. Anche se la sua fisiopatologia è in gran parte sconosciuta, tratti caratteristici condivisi con le tossicodipendenze e i disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo hanno suggerito la possibilità di un comune substrato psicobiologico. Come per molti altri disturbi psichiatrici, si ritiene che il gioco d’azzardo patologico possa derivare dall’interazione tra vulnerabilità individuale e fattori ambientali.
Dalla valutazione neuropsicologica è emerso che il funzionamento neuropsicologico dei giocatori patologici è simile a quello di soggetti con danno neurologico del lobo frontale e con disturbi da uso di droghe. Questi ultimi studi suggeriscono per i gamblers una compromissione dei processi decisionali, che li porta a trascurare o ignorare le conseguenze negative della ricompensa immediata (ottenuta attraverso il gioco d’azzardo), e che li porta a sopravvalutare le reali possibilità di vincita a causa di credenze erronee, (Conversano C et al., 2012).